lunedì 15 settembre 2014

Non posso, mia madre, (mio padre) non lascia ...

Quante volte da bambino hai usato questa frase?

Sicuro, innumerevoli volte. Questa condizione è diventata così naturale nella tua vita, si è cristallizzata come un comando     che : ha determinato, controllato è limitato tutta la tua esperienza di vita.                                                                                     E non hai nemmeno notato. Questa condizione si è perpetuata e divenuta la tua guida.

Parlo della madre, del padre, ma naturalmente, questo si estende a qualsiasi altra autorità competente per il bambino.

Chiarisco: nei momenti in cui il bambino si esprime con spontaneità, naturalezza, espressione dell'anima con gli impulsi dinamici, essendo ancora un bambino che non ha il concetto di” pericolo”, é esposto al rischio la madre, padre ecc. con istinto di protezione, lo rimproverano  / punendo .

Sicuramente, è stato qualcosa di necessario, però, il bambino ha registrato la informazione, che lui non potrebbe mai nella sua vita, manifestare così spontaneamente la sua luminosità é creatività naturale.

Esempio: in un dato momento, il bambino accede alle informazioni superiori è un essere libero, e pensa di potere "volare". Tuttavia, accede a questo processo di espansione creativo, con la certezza che avrebbe potuto volare, ha mezzo un "mantello di supereroe", salito in un armadio alto e gettò se stesso, credendo che sarebbe volato. Ovviamente si è fatto male e la madre rimproverò il figlio.

In situazioni più semplici, avviene anche con la limitazione, stessa è distruttiva e molto potente.  Ad esempio, quando un bambino, in un processo creativo e leggero, dà origine a questo potenziale attraverso un disegno.
  
Quando termina, corre della madre per fare vedere il suo capolavoro. Ma la madre non si rende conto distratta nel suo egoismo, è indifferente o, nei casi più estremi, respingi o ridi del suo capolavoro. L'impatto distruttivo di questa manifestazione della madre è registrato nel bambino.

In ogni caso, le informazioni che rimangono:  E' che la sua espressione creativa è pericolosa, proibita senza valore (o ridicola).                                                               

E' questo il registro che rimani. Numerose altre situazioni ed esperienze simili nel decorso della sua vita.                                                                                                 Saranno la conferma di questa informazione, che è diventata una convinzione, “non posso esprimermi o manifestare la mia potenzialità creativa perché non SONO abbastanza buono, è pericoloso e sono inferiore agli altri”.

Ma il bambino diventa un adulto é comprende questa limitazione . ….
E così, lui comprenderà che "non poteva la madre, padre non avrebbero  lasciato "! Ora, non importa se loro lasciavano o non.
Ora non è importante sei un adulto.

Riverenza, tuo padre tua madre sano stati  molto importanti nella tua vita! Ma ORA sei diventato  UN ADULTO coerente e responsabile della tua vita. 

 D’ora in poi, tu crei e determini i comandi nella tua vita. "Che ne dice allora di"

POSSO! LASCIO! Accetto la mia vita e la mia espressione divina! Mi concedo e mi esprimo in tutto il mio essere! Vado  avanti con coraggio e buona volontà, sapendo che la "cura" è un processo che posso percorrere trovando un metodo adatto a me con l'aiuto di un terapeuta..
Sii luce.

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