Parlare al bambino interiore “ Ferito ".
Sappiamo tutti che quel bambino o quella
bambina che siamo stati è ancora presente dentro di noi, e si fa sentire in
molti modi.
E’ quella parte della nostra psiche che vive l’angoscia, la sofferenza e il pianto, è lì che abita il nostro bambino interiore, che il più delle volte è stato ferito e maltrattato .
E’ quella parte della nostra psiche che vive l’angoscia, la sofferenza e il pianto, è lì che abita il nostro bambino interiore, che il più delle volte è stato ferito e maltrattato .
Studi
dimostrano che già dalla gestazione il bambino regista ciò che sta accadendo
nell'ambiente circostante, così che i due primi anni di vita sono essenziali
per l’educazione e per il futuro.
Per mancanza
d’informazioni molti ignorano questa parte della vita, sostenendo che il
bambino non registra nulla e non ricorderà una volta adulto.
Alcuni hanno dimenticato questa parte della vita
per non sapere come affrontare il dolore sentito, così presto, hanno represso i
sentimenti senza rendersi conto di ciò.
Questo immobilismo porta a ignorare questa parte della vita.
Questo immobilismo porta a ignorare questa parte della vita.
Quando siamo
bambini, non ci viene insegnato a gestire l'emozione la rabbia, la tristezza, il dolore, la
perdita, la frustrazione, non abbiamo il permesso di sentire nulla di tutto
ciò.
Di conseguenza abbiamo represso tutto. E cosi non sappiamo sentire, per molti “il sentire è un tabù”.
Di conseguenza abbiamo represso tutto. E cosi non sappiamo sentire, per molti “il sentire è un tabù”.
Una volta diventati adulti, ripetiamo, lo stesso schema, lo stesso paradigma negammo tutto.
Quindi, quando si parla del bambino interiore, la
maggior parte delle persone nega tutto, hanno imparato a farlo troppo presto.
E cosi le resistenze sono state create, ostacolando il processo di guarigione.
E cosi le resistenze sono state create, ostacolando il processo di guarigione.
Ma il fatto
di non volere parlarne, e
negare ciò che sente, non significa che non esiste. Giusto?
Tutto ciò che non siamo a conoscenza, per il rifiuto o qualsiasi altro meccanismo …. È nel nostro inconscio.
E’ sarà responsabile delle nostre scelte.
Tutto ciò che non siamo a conoscenza, per il rifiuto o qualsiasi altro meccanismo …. È nel nostro inconscio.
E’ sarà responsabile delle nostre scelte.
Pensiamo
alle esigenze emotive di un bambino che non sono state soddisfatte.
L'adulto non è alla conoscenza di cosa non ha ricevuto, perché tutto è represso …
L'adulto non è alla conoscenza di cosa non ha ricevuto, perché tutto è represso …
Farà di
tutto per ottenere, ad esempio, il riconoscimento del suo valore, ma
inconsciamente.
È possibile che lavori troppo per essere riconosciuto,
e quindi sovraccaricarsi d’impegni.
Oppure per
accontentare tutti non sapere dire di no, dando sempre di più di quanto riceve.
E cosa fare
di questo dilemma?
Un primo passo? Essere coscienti.
Un primo passo? Essere coscienti.
Ma si potrebbe
pensare, ma io non ricordo nulla ... non mi posso ricordare . …
Che ne dite di iniziare a dare a voi stessi tutto il necessario e non attendere che sia l'altro a darvi?
Per iniziare questo processo v’invito ad ascoltare e parlare con il vostro bambino ... anche con una meditazione guidata.
Per domande o info, thetanatura@gmail.com
o lasciate qui un comento
Siete luce.
M.D.